domenica 15 novembre 2009

Watch out

Se c'è un regista che mi piace davvero è Paolo Virzì.

Mi è venuto in mente stamattina perchè pensavo a un suo film, a Caterina va in città.
Molti l'hanno trovato banale, scontato, un pò infantile e leggero.
A me è piaciuto, forse perchè da piccola per lungo tempo mi sono sentita la provinciale approdata a Bologna, con le scarpe sbagliate e le idee politiche ancora troppo confuse per i miei 13 anni.
Un conoscente che lavora con Virzì mi ha detto (testuali parole): " sta completamente rincitrullito, soprattutto ora che s'è sposato 'na ventenne", terminando con l'amore non fa bene al cinema.
Che se aggiungeva via i dialoghi brillanti, usiamo solamente la camera a mano e non guardo il porno ma solo i film erotici completava il quadro del perfetto intellettuale di sinistra.
Ma vabbè.
Mi è venuto in mente Virzì perchè mi capita spesso di essere a contatto con persone che rivedo adolescenti arrabbiate contro il sistema, con i loro jeans sdruciti, il Manifesto e il parlare sull'ideale ascetico come volontà del nulla.
Li rivedo come fosse ieri, arrabbiati per i finanziamenti dati alle scuole private, che rinnegavano i sacramenti come dei tarantolati, che mi correggevano la pronuncia di Abbas Kiarostami.
Alla fine si sono sposati con i chirurghi più famosi, con i grandi architetti di Milano, con gli ingegneri che abbruttiscono Bologna in nome di una estetica da manuale che non si traduce in architetture vivibili.
Hanno case nelle piazze più belle di questa città e non disdegnano una Messa ogni tanto, perchè la Chiesa è del De Vincenzo.
Buona parte di loro appartiene al sindacato e lavora per i diritti dei negri e dei marocchini, che chiamano immigrati e di certo non frequentano perchè si vestono troppo colorati.
Saranno sicuramente la classe politica di domani e anzi, qualcuno già vi appartiene.


11 commenti:

  1. Ti appoggio su tutta la linea. Soprattutto questa "Buona parte di loro appartiene al sindacato e lavora per i diritti dei negri e dei marocchini, che chiamano immigrati e di certo non frequentano perchè si vestono troppo colorati". Ma quanti ce ne sono a Bologna? Quanti? Firmano appelli, sventolano bandiere della pace, ti riprendono per il linguaggio a dir loro poco corretto e poi di come si sta nella miseria non ne hanno la più pallida idea.
    Aeiouy

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  2. Tanti, è vero...Ne conosco almeno un paio che stanno facendo carriera e che sono sicura venderebbero anche la madre in nome di una comoda poltrona. Combinano inciuci su inciuci, forti del fatto che la gente ha la memoria corta. Me li aspetto tra qualche anno candidati a qualche direzione regionale di partito, o primari di qualche grande ospedale di Bologna.

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  3. fate nome i cognomi, cosi' la cellula bolognese di BR (ma pure quella di FG, LE e PZ) li prende di mira

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  4. Ottima descrizione della nostra italia, in linea con la leggerezza di Virzì.
    Ele

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  5. Già è lunedì, ma se mi mostri il viso di Virzì senza Parental Advisor vari e mi fai anche leggere frasi come "l'ideale ascetico come volontà del nulla" allora è guerra... Una guerra che hai già vinto perché di questa Italia ne faccio volentieri a meno. Come va la ricerca della casetta in quel paesino di campagna che è l'Ondra (cit.)?

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  6. In effetti sembra un maialino da latte..la ricerca procede, ma nessun risultato ancora!Uffa!
    @ Mario: Le BR secondo me li sostengono.

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  7. Ah, quanto hai ragione! io mi ricordo ancora che se ti vedevano con Repubblica sotto braccio eri fascista, e avevi un bel da spiegare che non era una questione politica ma ti piacevano le pagine della cultura....e adesso se devono salire su un autobus etnicamente promiscuo storcono il naso e chiamano un taxi...

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  8. ma io mi riferivo proprio a cricche di brindisini incazzati

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  9. ah scusa, sono un pò dura di comprendonio in questo periodo. Io rilancio allora con i portuali di ravenna!

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  10. Mi ricordo che al liceo funzionava così: più eri stracciato e più eri proletario, e purtroppo sono caduta anch'io in quel tranello...
    Qualche anno dopo la fine della scuola, quando continuavo a girare con le maglie fiorellose e i jeans a campana perchè a me poi piacevano davvero, scoprii che probabilmente i "veri proletari" di un tempo indossavano solo D&J, Armani e Dior. Ma "coerentemente" stracciati..

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