sabato 25 dicembre 2010

Il Natale

E' Natale.
Orde di persone spiaggiate su divani, alla ricerca di Citrosodina e altri rimedi per sturare intestini provati da maratone alimentari obbligate, facce deturpate dal nocino di zia Antonina, "quello buono" con i suoi 40°, che ogni anno conclude mangiate pantagrueliche con un effetto simile alla "Little boy" su Hiroshima.
Oggi sono andata all'ospizio sant'Anna, dove risiede la mia vicina di casa, settantenne, ex poetessa non più in grado di provvedere a se stessa.
Appena entrata nella grande struttura che ospita la casa di riposo, mi sono presa un tozzone sulla nuca da mia madre, perchè ho cominciato a ridere in modo incontrollato. Sono convinta che con l'ironia si possa dire tutto, come direbbe Freud "anche la verità", e non ho potuto fare a meno di farlo di fronte allo spettacolo che mi si proponeva. Vecchi in carrozzella, legati a strutture verticali per permettergli una camminata eretta, imbrigliati come cavalli a meccanismi elettronici, vecchi retti da pali a quattro ruote, spinti da vecchi in carrozzella elettrica, manuale, con cane, forse in calesse. Sembrava Matrix, anzi no Cocoon, anzi no Cocoon misto a Matrix.
Vecchi. Con dentiere mobili che creano involontari sorrisi alla Joker, tutti uguali e in attesa di non so bene cosa, come i bambini alla materna seduti in micro-seggiole in stanzoni asettici e odoranti di piscio.
Tutto qui. Non c'è altro modo di parlarne perchè questa è la realtà obiettiva delle cose e qualsiasi addolcimento della pillola sarebbe inutile e democristiano.
Mi sono dovuta chiudere in bagno, a ridere, per dieci minuti, perchè mi sentivo in un non-luogo, con delle non-persone dimenticate da una non-società.
E anche perchè mi sono ricordata che la mia vicina è diabetica, e forse la Saint-honoreè non era la scelta più azzeccata.
Tanto tempo per piangere ce n'è.

sabato 11 dicembre 2010

Contraddittorio

"Avrò sbagliato diagnosi". Queste le parole del Dott. Mauro Menarini, arrestato per falsi certificati medici e per aver attestato una paraplegia irreversibile incompatibile con il carcere a un recluso della Dozza che, invece, pare salti agilmente la staccionata della pubblicità Olio Cuore.
Chissà se, interrogata da un paio di angeli alati, boccoli d'oro al vento, tuniche blu con orli d'argento (il mio costume di Carnevale per 3 anni), la mia maestra delle elementari potrebbe dire di me lo stesso:

"Si, lo ammetto. Credevo fosse intelligente. Ma alla luce degli ultimi fatti posso sostenere con cognizione di causa che ho sbagliato diagnosi".

Anche tu!!

Perchè io, da un pò di tempo, dico sempre la cosa sbagliata, al momento sbagliato, alla persona giusta. E mi sono pure tinta i capelli di rosso rame, globalmente riconosciuto come il male o come il colore delle meretrici.
Almeno, e per fortuna, non mi chiamo Pamela.

giovedì 9 dicembre 2010

Cordialmente

Oggi aspettavo un fax davanti alla macchina dei fax (ha un altro nome, per caso?).
Pensavo alle parole di mia madre "Ti innamori di gente che spesso sopravvaluti" o che ripete sempre il mio amico Andrea "No, quello no. Così ti butti via. Sei il caviale per uno che è abituato a ossa di pollo". Io ho paura che poi, continuando con questa selezione, prima o poi mi ritrovo a 40 anni, con due ovuli rimasti e con l'obbligo di rispettare quel patto che un giorno io e il mio amico R. suggellammo con un bicchiere di porto: "Se non sei sposata a 40 anni, ti sposo io e ti faccio fare tre figli". Solo che R. in dieci anni è diventato obeso e con problemi di alitosi, e io evitarei di onorare quella promessa adolescenziale.
Mi sono chiesta allora perchè noi ragazze ci imbuchiamo in patti-salva-vita-sentimentale in un età ancora lontana dal ticchettio schizofrenico dell'orologio biologico. E soprattutto perchè li stiliamo sempre con gente che diventerà la controfigura di Lerch.
Forse perchè geneticamente conosciamo il problema della progressiva scomparsa del maschio (che Zanotelli ha da poco riportato in tivvù), e davanti a una futura lotta all'ultimo tacco per conquistare quei pochi non occupati, gay, disorientati o senza capelli ci piace partire premunite.
Forse siamo vittime di un pessimismo tutto femminile, che ci porta ad attuare un piano b qualora la possibilità di vedersi accoppiate si riduca drasticamente avvicinatesi all'età del collo a Gallus domesticus.
Forse perchè "meglio sole che male accompagnate" l'ha inventato probabilmente una cessa.
Forse perchè crediamo scarsamente in noi, per colpa della cultura maschilista, del Governo, e delle mezze stagioni.
Tutte ipotesi le mie, che mi hanno fatto sostare 20 minuti davanti al fax, parlando da sola.
E poi, a un certo punto, è davvero uscito un fax.

E riportava l'annuncio della prossima apertura di un'Agenzia matrimoniale a Bologna.

sabato 4 dicembre 2010

Stati di alterazione sufficientemente incompatibili con la vita reale

Torno a casa, due sere fa. E' notte fonda. Ho bevuto. Non troppo eh, giusto quel tanto per considerarmi allegra e senza paranoie all'orizzonte. Questa condizione di frivolezza indotta mi fa sentire quasi sempre un pò colpevole, perchè fuori -nel mondo- ci sono le guerre, c'è un governo incosciente e da qualche parte la mucca pazza miete ancora vittime. Che cazzo sono allegra a fare. Sono questi i momenti in cui -alticcia, diciamolo- comincio a leggere il giornale online, di solito Repubblica.it. Bene. Apro il mac. La Nasa (nome che ritengo da sempre particolarmente imbecille) informa che sulla terra esistono gli alieni. In un lago tossico. Microrganismi. Grandi quanto un bacillo.
Tossisco a ripetizione. Mi chiedo se i giornalisti siano vagamente consapevoli della portata delle notizie che divulgano alla massa, massa che -non mi considero l'unica, no- spesso e volentieri è in uno stato di alterazione alcolica e, quindi, vulnerabile e indifesa.
Poi, cogitando più razionalmente sulla questione, decido che è un problema mio, che il flusso di notizie non mira a spingerci verso un'effettiva comprensione della vita reale, ma a risucchiarci in un vortice continuo di cui non capiamo il senso, per mancanza di strumenti e per assenza del senso stesso. E la fissazione sugli alieni è solo casuale, e dettata da stati di alterazione alcolica, poco compatibili con qualsivoglia manifestazione della vita reale e con la scrittura di post dotati di senso su un blog pressochè dimenticato.
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