sabato 30 gennaio 2010

La convivenza fa bene

Allora.
Partiamo dal fatto che con-vivere vuol dire vivere con altri. Vivere con altri vuol dire vivere con persone che non conosci, estranee, con abitudini diverse, a volte simili, a volte opposte.
Partiamo dal fatto che neppure con i genitori è facile convivere, e dopo quel secondo anno di passione neppure con l'altra metà. Che dovrebbe essere ovvio, se c'è l'amore, ma non lo è.
Partiamo dal fatto che sì, siamo animali sociali, ma fortemente egoisti e possessivi, e chi non lo è credo abbia grossi problemi di sopravvivenza.

Oggi pomeriggio preparavo una buonissima mousse al cioccolato, nella mia casetta nella neanche troppo periferia londinese. Mi è stato commissionato un dolce per domani, per un pranzo a cui saranno presenti tutti i miei colleghi. Pranzo brasiliano con dolce italiano.

Compro l'occorrente.
Cioccolato, farina, latte di soya.
Mi lego i capelli e tiro su le maniche, metto anche un grembiule, che fa tanto casalinga felice.
Sciolgo, bollo, giro, frullo.
E' pronta, metto la mousse in frigo, senza coperchio per evitare che si formi la condensa.
Ci dovrà rimanere 5 ore.
Nell'attesa faccio alcuni lavori in casa, mi do la crema alle mani, smantello un tentato furto alla mia bici.
Tutte cose di normale amministrazione nella quasi periferia londinese.
Nel frattempo il mio coinquilino, uno strano essere oblungo, simile a uno dei fratelli Casiraghi ma con inclinazioni naziste, profonda avversione verso il mondo, soprattutto delle persone grasse, e con tendenze salutiste che si traducono in una vera e propria esaltazione della cipolla come vegetale e come oggetto ornamentale, rientra a casa.
Mi guarda le tette, mi saluta e si chiude in cucina per prepararsi il pranzo (in Inghilterra si mangia ad ogni ora)(il pranzo del cretino), mentre io mi svacco sul divano con Jane Austen.
Dopo un paio d'ore, durante le quali mi ricordo di quanto sia bello leggere e che da quando debbo farlo per lavoro leggo praticamente solo le offerte di Morrisons', vado a controllare la mia mousse.
Aperto il frigo, mi assale una bora di cipolla che quasi svengo, e appena rinvengo, vedo che il mio coinquilino ha pensato bene di fare un insalata di cipolle, quale novità. Ma la sorpresa è che l'ha messa in frigo, non coprendola ovviamente, di fianco alla mia mousse.

Sto ancora cercando di capire se mousse al cioccolato all'aroma di cipolla può considerarsi nouvelle cuisine.

Detto questo, trovate prove a suffragio del fatto che la mia convivenza a Cowley Road non è più cosa buona e giusta, ho deciso di cambiare casa.
La terza, per svariati motivi, in tre settimane.
Diciamo che non mi annoio, a Londra, ma vorrei tanto farlo.

2 commenti:

  1. io invece ho mangiato delle polpette con la mozzarella e il cotto che sapeva di peperone.
    mi moglie mi diede una forchetta sbagliata per assaggiare.
    La mousse cipollata no...ma almeno la fissata di tette si dichiara.
    Almeno io faccio cosi'.

    RispondiElimina
  2. La forchetta sbagliata è un dramma. Io a una festa ho mangiato riso con una forchetta che sapeva di aglio, e ho passato due ore chiusa in bagno a lavarmi i denti a ripetizione. L'aglio è di una potenza bestiale. Le tette sono private, un'occhiata veloce alle ragazze la consento, passato il secondo auguro uno morte lenta a chiunque.

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails