sabato 27 marzo 2010

Tempi duri


Preambolo
Tempi duri per i figli di Dio che, indecisi tra la vocazione a servire il signore e la irrefrenabile voglia di palo, hanno scelto la prima per poi indugiare irrefrenabilmente nella seconda, credendo che qualche Ave Maria e un paio d'orette seduti sulle ginocchia bastassero per assicurarsi quantomeno un attesa in poltrona per il fantomatico paradiso.

Quando vivevo in Irlanda conobbi l'Arcivescovo di Dublino.
Non mi dilungo sulle circostanze che mi portarono a conoscere un ecclesiastico ma vi dico che, come tutti gli ecclesiastici, era brutto e odorava di sanitaria.
In quell'occasione indossavo una maglietta con maniche a tre quarti (no comment, plis) e, un prete organizzatore dell'incontro, a dir poco allarmato, appena mi vide mi corse incontro dicendo " put your coat on, the archbishop won't be happy".
Due smilze braccine, tra l'altro pure pelose, mi turbano l'archbishop? pensai tra me e me.
Che è in arrivo una pertubazione atlantica? fu il mio secondo pensiero.
Nessuna di quelle domande trovò risposta (a parte la seconda, non piovve), e da quel momento Archbishop won't be happy divenne il motto dell'allegra combriccola di cui facevo parte all'epoca.
Da molto tempo non pensavo a quest'episodio ma, in questi giorni non so, mi sento turbata.
Conosco svariati gay, tutti felici, a parte due, davvero infelici, che fanno parte della Chiesa.
Me ne ricordo soprattutto uno, che da piccolo voleva giocare insistentemente con le nostre barbie e si beccava sequenze di pericolosissimi calci nello stomaco. La faccia femminea era stata scambiata dalla di lui famiglia per volto angelico e a 14 anni fu mandato in seminario, proprio all'epoca in cui si cominciava a pasturare.
Poraccio, cosa si è perso.
Era anche in una scena del film Jack Frusciante è uscito dal gruppo se non sbaglio e pensai che almeno, anche se non aveva scopato, aveva avuto un minuto di celebrità, un momento di orgoglio nella sua vita di prete sessualmente disorientato.
Mi chiedo dove sia lui, ora, e cosa stia facendo. Cosa ne pensi di questi preti che violentano bambini sordo muti, sperando che la multa che san Pietro gli presenterà abbia lo sconto handicap. Lui che giocava a essere rapita dai soldati. Lui che voleva diventare ballerina. Cosa ne pensa di questi preti che nascondono cadaveri per non sporcare la reputazione di una chiesa che non esiste più, di un culto oramai infangato. Che ti fa venire voglia di dire che il vero peccato è che esistano, quei nonni in gonnella e tacchetto. Tacchetto made in Prada, tra le altre cose.


5 commenti:

  1. che pero' ci sono deogratias (mo ce vo...) i preti da strada a scampia. che strappatano da dosso i vestiti ai ragazzi, ma quei vestiti sono i giubbotti antiproiettile che usano.che io non sono cattolico sono nipote di un anarchico e figlio di socialista tutti e 2 ferrovieri. che pero quei preti giu li ho visti e sono sicuro e certo che quando leggono di sti preti sai come gli girano le palle...
    appro il braccio peloso in una donna è sexy. :)

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  2. Concordo. ci sono molti preti giusti, ma dovrebbero fare qualcosa perchè la categoria ha un serio problema di gestione degli impulsi. Il braccio peloso è orribile, dai! sto usando il cilicio per punirmi.

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  3. come in ogni categoria lavorativa, il principale nemico dei preti sono i preti stessi, altro che il rochendroll

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