Nel lontano 19*$, quando la sottoscritta pensava solo a limonare e a mettersi il kayal ( come suona bene, kayal), era obbligata a frequentare l'oratorio di un piccolo paesino pedemontano della provincia di Bologna di cui non rivelerà il nome neppure sotto tortura.
I suoi sabato pomeriggio erano scanditi dal catechismo, questa cosa a metà tra la scuola prolungata e una messa anticipata, in entrambi i casi di una noia mortale e a cui avrebbe preferito la pubblica fustigazione.
Partiva da casa dopo pranzo e faceva il tragitto verso la parrocchia con tale PC, ragazzina tredicenne prosperosa quanto una Gradisca, vestita di abitini di tulle che mal contenevano le sue espansioni adolescenziali.
La sottoscritta, all'epoca smilza ragazzina priva di sembianze femminili, rimaneva piuttosto stordita dal rigoglio di carni esibito dall'amica, e immaginava segretamente che prima o poi sarebbe scoppiata nella piazza del paese, come quei palloncini della festa dell'Unità quando ci giochi troppo.
Arrivate in parrocchia, le due amiche dovevano sedersi in banchi lontani, perchè vigeva l'ordine alfabetico ed erano separate da dieci lettere.
La vicina di banco della sottoscritta, tale ES, cominciava a raccontarle del suo maneggio in campagna e di Ligabue e spesso terminava la dissertazione con un " certo che se continua così PC diventerà proprio una sgualdrina, lo dicono tutti in parrocchia" guardandosi alle spalle per il timore di essere sentita.
Mentre Don Pinello spiegava i salmi e la metà degli alunni facevano le parole crociate, un giorno entrò Suor Cristina a coprire PC con un maglione, mentre la povera diventava così rossa in viso da pensare che non sarebbe scoppiata ma arsa viva, e l'inferno allora esisteva ed era meglio pensare ai sacramenti piuttosto che a Robby Williams..
Per la cronaca PC è dimagrita venti chili e siede alla destra dell'intellighenzia parrocchiale pedemontana.
Evidentemente in certi ambienti la carne eccessiva è associata a un'eccessivo indugio nelle carni, o lei è una moderna Maddalena e io non l'avevo capito.
Partiva da casa dopo pranzo e faceva il tragitto verso la parrocchia con tale PC, ragazzina tredicenne prosperosa quanto una Gradisca, vestita di abitini di tulle che mal contenevano le sue espansioni adolescenziali.
La sottoscritta, all'epoca smilza ragazzina priva di sembianze femminili, rimaneva piuttosto stordita dal rigoglio di carni esibito dall'amica, e immaginava segretamente che prima o poi sarebbe scoppiata nella piazza del paese, come quei palloncini della festa dell'Unità quando ci giochi troppo.
Arrivate in parrocchia, le due amiche dovevano sedersi in banchi lontani, perchè vigeva l'ordine alfabetico ed erano separate da dieci lettere.
La vicina di banco della sottoscritta, tale ES, cominciava a raccontarle del suo maneggio in campagna e di Ligabue e spesso terminava la dissertazione con un " certo che se continua così PC diventerà proprio una sgualdrina, lo dicono tutti in parrocchia" guardandosi alle spalle per il timore di essere sentita.
Mentre Don Pinello spiegava i salmi e la metà degli alunni facevano le parole crociate, un giorno entrò Suor Cristina a coprire PC con un maglione, mentre la povera diventava così rossa in viso da pensare che non sarebbe scoppiata ma arsa viva, e l'inferno allora esisteva ed era meglio pensare ai sacramenti piuttosto che a Robby Williams..
Per la cronaca PC è dimagrita venti chili e siede alla destra dell'intellighenzia parrocchiale pedemontana.
Evidentemente in certi ambienti la carne eccessiva è associata a un'eccessivo indugio nelle carni, o lei è una moderna Maddalena e io non l'avevo capito.
Hahahahah ritratto perfetto, bellissimo!
RispondiEliminaL'intellighenzia parrocchiale... che paura, meglio l'Inquisizione di una volta
LaFre
Ps. Ma hai twitter? aggiungiamoci! wannabefre
RispondiEliminaLaFre
citi a distanza di poche righe il catechismo (io ero campione del quiz per vincere i santini e ottavo nel campionato dei chirichetti) e la festa dell'unita' come luoghi/momenti intrecciati indissolubilmente al normale scorrere della vita. a volte penso che mettere ordine in questo paese sia davvero impossibile
RispondiEliminaMi meraviglio che la vergogna per il maglioncino non l'abbia allontanata dell'intellighenzia sopracitata. Ma forse il bisogno di appartenenza ad un gruppo era molto più forte...
RispondiEliminaPB
Mario, penso che questo sia il folklore italico. Don camillo e l'onorevole peppone, per intenderci ..
RispondiEliminaPB Anche io mi sono sempre meravigliata. Secondo me lei ha pensato che aveva sbagliato, e la strada giusta era un'altra, la loro.
LaFRE: cavolo, almeno quelli se lo ponevano come pubblico obiettivo, oggi la chiesa agisce nel silenzio, e forse paradossalmente ottiene di più!
RispondiEliminaLa suora non capiva proprio nulla, povera PC
RispondiElimina(tra l'altro all'inizio h letto distrattamente e pensavo che tu andassi in giro con un PC sottobraccio, il tulle mi ha riportata sulla retta via). Viva sempre e comunque il kajal, l'unico trucco che non ho mai abbandonato.
p.s. sono un p' assente e me ne dolgo, ma tornerò, eccome se tornerò!
Sono sempre andata molto volentieri a catechismo..infatti è per questo che avevo la cartelletta piena di quaderni per fare i miei quiz! ma ti ricordi che una volta il da te citato "Don Pinello" mi sgridò perchè presi fuori un fazzoletto dalla cartella x soffiarmi il naso e feci un pò di rumore...DISCIPLINA!! altro chè..mamma mia! che tortura!
RispondiEliminaMeglio dell'Emmaus di Baricco.
RispondiEliminaDevo ancora leggerlo, la Bignardi ne ha fatto un elogio..di cosa parla?
RispondiEliminaSe ho capito bene è costruito intorno alle storie personali di alcuni ragazzi frequentatori e animatori di parrocchie
RispondiEliminaSpero che sia ironico se no c'è da tagliarsi le vene collettivamente :P
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