lunedì 14 dicembre 2009

Settanta

Ehi.
Se fossi qui con me, ora, diresti che sono la figlia di nessuno perché mi stringo in un maglione troppo grande.
Ti risponderei che la genetica fa semplicemente il suo corso, perché in realtà sono figlia tua.
Che se non amo questa Italietta di cibo, favoritismi e puttane quanto te, non vuol dire che sia strana o un errore della natura.
Mi faresti una carezza di compassione, con quella mano dal palmo grande e caldo che mi prendeva la faccia, tutta. Non mi guardavi mai negli occhi e proiettavi su di me il tuo destino, dicendo che non ero riconoscente per la bellezza che mi avevi donato, e che ti appartenevo.
Riconoscente per cosa, mi chiedo da tanto.
Proprietà di chi, che da dieci anni non ci sei più.
I genitori non si possono scegliere, e io non ti ho scelto.
Non so neppure se l' avrei mai fatto, perché sei una persona difficile e non è vita la vita con te.
Per te l'amore è una matematica facile, un esercizio di abitudine, inspirare ed espirare.
E oggi che è il tuo compleanno e sei vecchio, in questa Bologna opaca di neve e pioggia, mi chiedo dove sei.
Forse disperso nell'aere, leggero come una nuvola.

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