martedì 23 febbraio 2010

Peccare di libertà

Vivo la mia vita con un cinismo disarmante.
Non rido se non mi viene da ridere, ne piango se non mi viene da piangere. Ho mille pregiudizi, odio gli italiani che non sanno parlare italiano, ne gli inglesi che non sanno parlare inglese. Mi fanno senso gli accenti, specie alcuni, e non lo ribadisco ulteriormente per non passare per molestatrice di isolani italici. Credo che la gente sciatta si meriti il peggio dalla vita. Odio la volgarità, gli uomini che sono tuoi amici finché capiscono che non gliela dai (non te l'ho mai data, non te la darò ora!) e le amiche che non credono che l'amicizia sia un valore. Faccio battute, anche cattive, anche sugli storpi. Sono storpia a mia volta, mancandomi sette diottrie da un occhio e otto dall'altro. Cado, mi rialzo, ricado. Mi stanno simpatiche le persone semplici, e antipatici gli intellettuali di sinistra, ma non lo sostengo sempre perché anch'io devo lavorare. Mi sono tinta i capelli, ma preferisco i capelli bianchi. Sono nata vecchia, ma sarò più giovane di alcuni di voi, a sessant'anni.
Può capitare che scriva cose che non hanno un senso, e questa può essere una di quelle volte.


Da due giorni mi arrovello cercando di scrivere una descrizione di me stessa, per un lavoro che devo fare.
Le cose semplici per gli altri sono per me sempre le più difficili da fare.

6 commenti:

  1. Cara Meandy,
    nel mio piccolo trovo che sia una donna a suo modo straordinaria. Ho letto il tuo blog e quando dici che evitare di sposare il compagno di catechismo è una grande libertà per una ragazza di provincia, mi viene da sorridere e sono d'accordo. Ho girato tanto, e adesso ho scelto di tornare a vivere in provincia, dove ho marito e figlia (una cosa che ti fa rabbrividire, lo so) e una vita tanto inquieta quanto stimolante.
    Non sei cinica, sei sincera e realista: non lo sono le persone accanto a te (a noi), che fanno la gara a chi è più formalmente corretto, per poi vomitare la loro vera natura in angusti spazi privati.
    A te i miei migliori auguri di bonne chance, di cuore, ovunque tu voglia andare

    Sara Di Antonio
    Reggio Emilia

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  2. A me quelli che dicono " povero, è non vedente" li manderei a spendere da qualche parte!
    Non per cattiveria, però l'ironia è vita, se non sei autoironico sparati pure. Io la penso così.
    ele

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  3. Ciao Sara, non credo di essere particolarmente originale nel sostenere tutto ciò. Sono molto critica con me stessa e con quello che mi sta attorno, sono convinta di avere delle fissazioni e di essere snob per molte cose, ma sono fatta così, e sicuramente non ho voglia di cambiare. Io stessa sono cresciuta in un paesino bolognese e chissà, forse un giorno ci tornerò pure, non mi disturba l'idea. Sono una provinciale, non esco senza fondotinta, come se fosse l'uscita del mese.
    Merci e bonne chance a toi!

    ps perchè mi deve far rabbrividire il fatto che tu abbia marito e figlia? Io ho un architetto a mano e tutta la voglia di fare bambini miopi e cinici come me :)

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  4. io ho poche amiche, davvero poche. Nel senso che quelle con cui mantengo regolari contatti si contano sulle dita di una mano. Tempo fa credevo fosse un limite, finché mi sono resa conto che è una grande ricchezza, il voler davvero coltivare ciò che realmente ha senso.
    Non so come mai di tutto quello che hai scritto mi sono soffermata in particolare sull'amicizia. Forse perché pens che tu potresti essere un'ottima amica.
    Buon mercoledì, da qui dove oggi splende il sole.

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  5. Ossimorosa, tra tutte le dinamiche tra le persone, l'amicizia è quella che mi ha sempre affascinato di più. Credo sia alla base di tutto, anche dell'amore. Anche io ho pochissime persone con cui mi ritrovo poche volte all'anno e riusciamo a riprendere il discorso li dove l'avevamo lasciato. Sono grandi fortune. Ciniche e fortunate!
    Buon mercoledì a te, per una volta posso dire che anche qui c'è un bel sole.

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  6. A me di diottrie ne mancano 9, e ho la stessa difficoltà nel descrivermi/si/vi/ci

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