Dieci anni fa, quando ero ancora una sperduta bimbetta in un mondo straniero, mi è capitato di soggiornare per svariati mesi in Irlanda.
Lì ho avuto modo di conoscere quelli che sarebbero diventati per me due riferimenti nelle mie peregrinazioni sentimentali: Benoit e Amelie.
Benoit e Amelie erano, già all'epoca, una coppia molto affiatata. Stavano insieme da due anni e avevano insieme deciso di trasferirsi nell'allora florida Irlanda, lui per completare i suoi studi in legge, lei per frequentare un dottorato in ingegneria.
Uno era di stanza a Dublino, l'altra a Belfast. Si vedevano una volta al mese, ma erano felici. Di quella tranquilla felicità, quella che non costa niente e che sembrava, ai miei occhi di ragazza che credeva che l'amore fosse solo turbamento e passione violenta, non dare niente.
Con il passare degli anni, anche se i loro lavori li avevano condotti in continenti diversi, la loro storia rimase solida. Mai una cotta improvvisa, mai uno smarrimento, mentre io seminavo distruzione sentimentale come un colera. Quante volte ho pensato a loro come una cosa sola, Benoimelie, prima con orrore e accusa contro un modello di coppia che consideravo tradizionalista, poi con un misto di invidia e ammirazione, perché loro ce la facevano sempre, in ogni situazione.
Ieri il mio amico David mi ha parlato di loro. Vivono in Inghilterra, più precisamente a Manchester. Hanno avuto, due anni fa, un bambino: Martin.
Martin è nato di 6 mesi. Non cammina, se non aiutato da una speciale macchina con le ruote. Ha grandi problemi alla colonna vertebrale.
Parla, sembra capire la sua condizione e piange spesso, perché vorrebbe giocare con gli altri bambini.
Gli piace disegnare e i libri di Beatrice Alemagna.
Amelie non è più stata la stessa dopo il parto. Ha avuto una pesante depressione, da cui è uscita solo con l'aiuto di Benoit, e dei suoi genitori.
La famiglia si è incrinata, ha vacillato e vacilla ancora.
Mai come ora sono consapevole che, quando guardavo loro, mi rifocillavo di storie d'amore, di amore pieno e maturo, quell'amore che da piccoli pensiamo sia il collante delle nostre famiglie.
Stavo bene, e penso il loro benessere rendesse, di riflesso, felici tante altre persone.
Il mondo ha bisogno di storie d'amore, e spero che la loro possa essere ancora il faro di tante peregrinazioni sentimentali, o semplicemente una bella storia da raccontare.
Ci vuole tanto coraggio per amarsi e per tenersi la mano, accompagnandosi ogni giorno.
RispondiEliminaio penso che questa coppia di amore ne ha dato tanto...
Eli
Non so se ce la farei, sono molto sincera..
RispondiEliminaGrazie per questa storia. Devono essere persone davvero speciali, Benoit e Amelie. Manda loro un abbraccio.
RispondiEliminaAnche io non so se ce la farei. A volte si ostenta sicurezza e forza, ma davanti a situazioni di questo tipo solo i migliori riescono ad affrontare i problemi. Ecco, sì, loro sono i migliori.
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