E' Natale.
Orde di persone spiaggiate su divani, alla ricerca di Citrosodina e altri rimedi per sturare intestini provati da maratone alimentari obbligate, facce deturpate dal nocino di zia Antonina, "quello buono" con i suoi 40°, che ogni anno conclude mangiate pantagrueliche con un effetto simile alla "Little boy" su Hiroshima.
Oggi sono andata all'ospizio sant'Anna, dove risiede la mia vicina di casa, settantenne, ex poetessa non più in grado di provvedere a se stessa.
Appena entrata nella grande struttura che ospita la casa di riposo, mi sono presa un tozzone sulla nuca da mia madre, perchè ho cominciato a ridere in modo incontrollato. Sono convinta che con l'ironia si possa dire tutto, come direbbe Freud "anche la verità", e non ho potuto fare a meno di farlo di fronte allo spettacolo che mi si proponeva. Vecchi in carrozzella, legati a strutture verticali per permettergli una camminata eretta, imbrigliati come cavalli a meccanismi elettronici, vecchi retti da pali a quattro ruote, spinti da vecchi in carrozzella elettrica, manuale, con cane, forse in calesse. Sembrava Matrix, anzi no Cocoon, anzi no Cocoon misto a Matrix.
Vecchi. Con dentiere mobili che creano involontari sorrisi alla Joker, tutti uguali e in attesa di non so bene cosa, come i bambini alla materna seduti in micro-seggiole in stanzoni asettici e odoranti di piscio.
Tutto qui. Non c'è altro modo di parlarne perchè questa è la realtà obiettiva delle cose e qualsiasi addolcimento della pillola sarebbe inutile e democristiano.
Mi sono dovuta chiudere in bagno, a ridere, per dieci minuti, perchè mi sentivo in un non-luogo, con delle non-persone dimenticate da una non-società.
E anche perchè mi sono ricordata che la mia vicina è diabetica, e forse la Saint-honoreè non era la scelta più azzeccata.
Tanto tempo per piangere ce n'è.
Orde di persone spiaggiate su divani, alla ricerca di Citrosodina e altri rimedi per sturare intestini provati da maratone alimentari obbligate, facce deturpate dal nocino di zia Antonina, "quello buono" con i suoi 40°, che ogni anno conclude mangiate pantagrueliche con un effetto simile alla "Little boy" su Hiroshima.
Oggi sono andata all'ospizio sant'Anna, dove risiede la mia vicina di casa, settantenne, ex poetessa non più in grado di provvedere a se stessa.
Appena entrata nella grande struttura che ospita la casa di riposo, mi sono presa un tozzone sulla nuca da mia madre, perchè ho cominciato a ridere in modo incontrollato. Sono convinta che con l'ironia si possa dire tutto, come direbbe Freud "anche la verità", e non ho potuto fare a meno di farlo di fronte allo spettacolo che mi si proponeva. Vecchi in carrozzella, legati a strutture verticali per permettergli una camminata eretta, imbrigliati come cavalli a meccanismi elettronici, vecchi retti da pali a quattro ruote, spinti da vecchi in carrozzella elettrica, manuale, con cane, forse in calesse. Sembrava Matrix, anzi no Cocoon, anzi no Cocoon misto a Matrix.
Vecchi. Con dentiere mobili che creano involontari sorrisi alla Joker, tutti uguali e in attesa di non so bene cosa, come i bambini alla materna seduti in micro-seggiole in stanzoni asettici e odoranti di piscio.
Tutto qui. Non c'è altro modo di parlarne perchè questa è la realtà obiettiva delle cose e qualsiasi addolcimento della pillola sarebbe inutile e democristiano.
Mi sono dovuta chiudere in bagno, a ridere, per dieci minuti, perchè mi sentivo in un non-luogo, con delle non-persone dimenticate da una non-società.
E anche perchè mi sono ricordata che la mia vicina è diabetica, e forse la Saint-honoreè non era la scelta più azzeccata.
Tanto tempo per piangere ce n'è.
Anche io mi chiuderei in bagno dalle risate, e per questo ti ringrazio, mi fai sentire un po' meno psicopatico.
RispondiEliminaessendo un non luogo ben venga il non-contegno, no? Come al solito, comunque, la tua ironia è disarmante, grazie!
RispondiEliminaBellissimo post tesoro!
RispondiEliminaEli
Più che altro, hai vissuto il non-senso e quella risata sapeva di satori.
RispondiEliminaLetture consigliate: "Il libro di Giobbe".
^_________^
Si, non luogo, non contegno. Non vita.
RispondiEliminaSarebbe il set perfetto per girare il prossimo Transformer
Il Natale è passato, per fortuna e quest'anno non ho dovuto andare da nessuna parte, però ricordo due anni fa quando mia madre novantenne era ricoverata all'ospedale, mi faceva senso vedere dei poveri vecchietti che vivevano ormai allo stato vegetativo, o quasi, e pensavo allora, se non sarebbe stato più giusto per la loro dignità evitare quel tipo di trattamento.
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